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Quali probiotici scegliere per migliorare la flora batterica intestinale?

Tempo di lettura: 3 min

I probiotici aiutano il nostro organismo a ripristinare la flora batterica intestinale… ma bisogna saperli scegliere!

Da quando ha dismesso gli anonimi panni di “flora batterica intestinale” assumendo la più consona dignità di “microbiota intestinale” sussiste sempre maggior interesse, sia da parte degli addetti ai lavori che da parte del consumatore a quell’insieme di microrganismi che costituiscono la popolazione di questo tratto del nostro apparato digerente.

Lo sapete che…

Questa attenzione, lungi dall’essere solamente un effetto mediatico è motivata da una serie di acquisizioni molto importanti come per esempio la consapevolezza che le cellule che compongono il nostro organismo sono, dal punto di vista squisitamente numerico, nettamente inferiori rispetto al numero di cellule di origine batterica che ci portiamo addosso e che da queste proporzioni e da questi equilibri può dipendere la salute o la malattia del nostro intero organismo, l’efficienza o la disfunzionalità di alcuni organi e apparati e così via.

In quest’ottica l’insieme delle cellule che compongono l’intestino e delle cellule batteriche li presenti può essere paragonato a una società multietnica, che funziona e fa funzionare tutto quando viene mantenuto un certo equilibrio e nessuno prevale sugli altri.
Infatti una volta alterato tale equilibrio possono manifestarsi dalle più semplici alterazioni come stipsi, diarrea, alvo alterno, etc… a manifestazioni più complesse come reazioni allergiche, cutanee, immunitarie e così via.

La salute intestinale? È tutta questione di equilibrio!

Esistono numerosi fattori che contribuiscono a turbare questo equilibrio costituendo la base per un funzionamento non ottimale (e per un eventuale evoluzione di malattie) del nostro intestino, volendo fare alcuni esempi alimentazione scorretta, stress, cattive abitudini di vita come fumo, sedentarietà o abuso di alcool, infezioni virali o batteriche, etc…

Considerata la numerosità di questi fattori potenzialmente negativi, si rende spesso necessario il ricorso a un aiuto esterno, che possa contribuire nel riportare l’equilibrio nella popolazione batteria: in pratica quando la “società multietnica” del nostro intestino è in disordine diventa necessario inviare delle “truppe di supporto” per ristabilire una condizione di ordine e piena funzionalità.

Leggi anche: Microbiota: centrale del benessere gastro-intestinale

I probiotici

I probiotici, ovvero secondo la definizione del Ministero della Sanità Italiano: “microganismi vivi e vitali capaci di conferire benefici per la salute dell’ospite quando consumati in adeguate quantità come parte di un alimento o di un integratore”.

La conoscenza di questa definizione costituisce un elemento fondamentale in quanto il mercato a oggi propone tutto e il contrario di tutto, così che può diventare veramente difficile per il consumatore orientarsi tra le tante proposte in commercio.

Ecco quali sono gli aspetti essenziali che possono guidarci nella scelta di un buon prodotto contenente probiotici:

Quale microrganismo deve essere utilizzato nei probiotici?

La norma ministeriale è più che chiara nel definire probiotico un prodotto che contenga micro organismi vivi e vitali, cioè capaci di colonizzare e riprodursi nell’ambiente di destinazione, per cui tutti i prodotti a base di spore andrebbero esclusi dalla considerazione.

Il dosaggio

Le linee guida ministeriali risultano più che chiare nel definire come “la quantità sufficiente per ottenere una temporanea colonizzazione sia di almeno 109 (1 miliardo) cellule vive al giorno per persona adulta. Tale quantità di cellule deve essere presente nella porzione/posologia giornaliera dell’alimento/integratore.

Dosi giornaliere diverse possono essere accettate solo se comprovate da specifici studi”.

Alla luce di queste indicazioni risulta chiaro come prodotti che, alla scadenza non garantiscono la presenza di almeno un miliardo di cellule vive per dose di prodotto, andrebbero escluse dalla considerazione.

Volendo essere ancora più puntigliosi sarebbe preferibile avere un prodotto che a scadenza possa garantire 1 miliardo di microganismi per ogni ceppo utilizzato, onde garantire una colonizzazione ottimale.

Quanti batteri ha un intestino sano?

Prima di effettuare la scelta di un prodotto è importante ricordare che la proporzione dei batteri in un intestino sano (eubiotico) è di 10 bifidi per ogni lattobacillo.

Rispettare questa proporzione nella formulazione di un prodotto risulta improponibile per la difficoltà nella lavorazione dei bifidi ma, quantomeno, il rapporto dovrebbe essere di 1:1 se non superiore a favore dei bifidi (per riportare equilibrio devo inviare “aiuti” nelle proporzioni corrette).

Controindicazioni dei probiotici durante la terapia di antibiotici

Alcuni produttori incoraggiano l’utilizzo dei relativi prodotti contenenti probiotici anche in corso di terapia antibiotica essendo essi resistenti a tale farmaco.

Questo non è possibile in quanto l’utilizzo di ceppi antibiotici resistenti non è ammesso dalla legge (in quanto potenzialmente pericoloso per lo sviluppo di infettività o il passaggio della resistenza a batteri patogeni), quindi o il prodotto non è legale o la cosa non è vera, in definitiva la pratica consigliata non si rivela utile.

Applicando questi piccoli accorgimenti di carattere pratico sarà possibile selezionare, con cognizione di causa, un integratore a base di probiotici che si riveli efficace e sicuro, facendo fronte a tutte quelle condizioni che possono turbare l’equilibrio intestinale.

Prodotti consigliati: Ecoflor plus boulardii, Ecoflor plus boulardii junior, Ecoflor plus boulardii flaconcini, Ecoflor plus boulardii capsule, Ecoflor baby.

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