L’alimentazione è un aspetto della vita umana non sempre gestita solamente sulla base di necessità fisiologiche. Molti fattori inclusi quelli psicologici e gli stimoli stressogeni, possono significativamente contribuire nell’alterare l’appetito, generando in molti quel fenomeno volgarmente noto come “fame nervosa”.
La fame nervosa viene affrontata in diversi ambienti con tecniche molto variegate e diverse tra loro, ricorrendo a tutta una serie di approcci che possono andare da quello farmacologico a quello psicoterapico.
Ma che dire dell’approccio nutraceutico? Può rivelarsi concretamente utile?
Utilizzando le giuste risorse nutraceutiche, a dosaggi sufficienti si, costituendo un importante strumento nel favorire una più funzionale gestione della fame nervosa. Quali sono alcune delle principali risorse nutraceutiche impiegabili con successo?
Zafferano
Ampiamente utilizzato a livello internazionale con finalità culinarie e nutraceutiche, prevalentemente per la grande presenza di sostanze biologicamente attive.
Viene utilizzato l’estratto realizzato dagli stimmi di questa pianta appartenente alla famiglia delle iridaceae, ricco in numerose sostanze nutrienti tra cui carboidrati, zuccheri riducenti, gomme, pectine e destrine, e nutraceutiche tra cui crocina (responsabile del colore), crocetina, pirocrocina (responsabile del sapore amaro) e saffranale (responsabile dell’odore e dell’aroma).
Gli effetti potenzialmente spendibili sono stati ampiamente descritti in letteratura scientifica, con particolare enfasi in termini di ricerca sul trattamento dei disturbi correlati all’ansia e alla depressione tra cui anche quelli in grado di intervenire sulle modificazioni dell’appetito.
Da questo punto di vista sono tra le diverse sostanze sono state particolarmente studiate la crocina e il saffranale, mettendo in evidenza tra gli effetti:
- Riduzione delle dinamiche infiammatorie
- Riduzione dello stress ossidativo
- Riduzione dell’attivazione dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene con riduzione nei livelli degli ormoni correlati allo stress
- Aumento dei livelli di fattore neurotrofico cerebrale (BDNF) responsabile della riorganizzazione e della plasticità neuronale, contribuendo a sostenere la sopravvivenza dei neuroni già esistenti, e favorendo la crescita e la differenziazione di nuovi neuroni e sinapsi, con effetti positivi su apprendimento, memoria e pensiero.
La somma di questi effetti ha permesso di riscontrare come una sorta di “effetto collaterale” delle applicazioni per il trattamento dell’ansia e della depressione una riduzione nell’appetito decisamente superiore rispetto a trattamenti placebo e a trattamenti antidepressivi di carattere farmacologico, facendo dell’estratto di zafferano uno strumento molto interessante per il controllo dell’appetito, soprattutto su base ansiosa.
Tirosina e Fenilalanina
La Tirosina è un aminoacido non essenziale che rappresenta un “materiale” fondamentale per la produzione di diverse sostanze utilizzate come neurotrasmettitori.
Generalmente la sua assunzione può essere correlata a effetti positivi sull’umore, particolarmente evidenti in soggetti sottoposti a significativi livelli di stress, riducendo l’impatto di manifestazioni quali affaticamento, insonnia e stress di diversa natura.
Questi effetti si dimostrano particolarmente interessanti in quanto evidenziabili anche con una riduzione dei livelli degli ormoni prodotti dall’organismo in condizione di stress.
L’assunzione è quindi generalmente proponibile nell’intento di favorire un sostegno e un incremento della performance dal punto di vista intellettuale e psico-fisico.
La Fenilalanina è un aminoacido essenziale che può trovare impiego in questo contento in qualità di risparmiatore di tirosina: in quanto utilizzabile come materiale di partenza per la sua produzione, permettendone quindi l’impiego nelle applicazioni già descritte parlando di Tirosina.
Un utilizzo razionale e bilanciato di queste sostanze, potrà rivelarsi un supporto funzionale nella gestione della fame nervosa, con particolare riferimento a tutte quelle situazioni dove, stress o elementi emotivi possano contribuire alla sua genesi.
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