“Noi siamo quello che mangiamo”, sosteneva agli inizi del 1800 il filosofo tedesco L. Feuerbach.
Questa considerazione, diventata oramai un celebre slogan, nasconde in realtà la complessa verità che si nasconde dietro la nutrizione.
Quando mangiamo, non assumiamo solamente del cibo. Quello che ingeriamo viene scomposto e trasformato per poter poi essere riutilizzato in forme e finalità molto diverse. In altre parole, si verifica una consistente attività di rielaborazione dei nutrienti contenuti nel cibo che consentirà all’organismo di utilizzarli poi come “carburante”, per sostenere le funzioni vitali e mantenerlo in vita, oppure come “mattoni” costituenti le sue principali strutture o ancora come fattori di regolazione generale.
Qual è la conseguenza di una corretta alimentazione?
Interagendo strettamente con l’organismo, quello che mangiamo quotidianamente può condizionarne profondamente l’efficienza; la connessione tra alimentazione e salute è un elemento assolutamente molto forte.
Cosa significa essere in salute?
L’assenza di malattia rappresenta solamente uno degli aspetti relativi alla condizione di salute. Essere in salute significa trovarsi in un completo stato di benessere sociale, psichico ed ovviamente anche fisico.
Le sfere: psicologica, sociale e fisica che partecipano alla condizione di salute influenzano e sono profondamente influenzate dall’alimentazione, che in quest’ottica si dimostra un determinante cruciale e critico dello stato di benessere generalizzato di ognuno.
Semplificando all’estremo possiamo affermare con fermezza che basterebbe mangiare bene per stare meglio.
Qual è l’alimentazione corretta per rimanere in salute?
Spesso ci chiediamo quale sia (e se effettivamente esista) un’alimentazione specifica che ci consenta di raggiungere e mantenere nel tempo una buona condizione di salute.
Il segreto in tal senso è di fornire all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno, tendendo conto di una serie di esigenze specifiche, variabili da persona a persona, sulla base di impegni sportivi o fisici a cui si è sottoposti, nonché della presenza di particolari condizioni fisiologiche e/o patologiche.
L’alimentazione è sufficiente per stare bene?
Possono esserci particolari condizioni legate a contingenze personali, ambientali o climatiche in cui l’equilibrio tra disponibilità dei nutrienti e necessità dell’organismo può lievemente turbarsi andando così ad alterare la condizione di stabilità necessaria al mantenimento della percezione di benessere generalizzato, sia a livello fisico sia a livello psicologico.
Periodi particolarmente stressanti in termini di impegno fisico nell’ambito lavorativo, cambi di stagione, innalzamenti della temperatura legati all’arrivo dell’estate e/o condizioni di disidratazione risultanti rappresentano tutti fattori di stress potenzialmente in grado di turbare il nostro equilibrio, generando astenia, spossatezza e sensazione di fatica sia a livello fisico sia a livello psicologico.
Quale potrebbe essere una soluzione di integrazione dei nutrienti?
In situazioni di questo tipo potrebbe essere utile assumere dei supplementi multivitaminici-multiminerali che vantino al proprio interno anche la presenza di elementi in grado di risollevare l’organismo da una percezione di debolezza generalizzata e di riacquisire quel vigore fisico necessario ad affrontare al meglio la quotidianità.
Cosa dovrebbe contenere un integratore funzionale in tal senso?
Un integratore che possa rivelarsi funzionale in tal senso dovrebbe contenere al proprio interno una serie di elementi, quali ad esempio:
- Alcune vitamine del gruppo B, utili per un corretto utilizzo dell’energia;
- Acido ascorbico utile nella rimozione dei radicali liberi e nel “tamponamento” dell’aumentato stress ossidativo, uno dei potenziali responsabili della sensazione di fatica generalizzata.
- Alcuni minerali, funzionali in caso di disidratazione, nonché utili (con particolar riferimento a Magnesio e Zinco) alla riduzione della debolezza indotta da condizioni stressogene.
- Acetilcarnitina, in grado di migliorare il metabolismo ossidativo e consentire un più corretto utilizzo dell’energia proveniente dai grassi, nonché funzionale alla riduzione della fatica.
- Amminoacidi quali NAC (N-acetil-cisteina) ed arginina; NAC è utile alla sintesi di glutatione indispensabile agente antiossidante del nostro organismo, l’arginina è invece il precursore dell’ossido nitrico che agendo come vasodilatatore consente un miglior apporto ai tessuti (con particolar riferimento al muscolo) di ossigeno e sostanze nutritive.
- Creatina, un tripeptide (costituito da arginina, glicina e metionina) in grado incrementare la forza, la potenza nonché di ridurre la fatica, cooperando in tal senso al ripristino di una condizione di adeguato vigore fisico.
Questo duplice approccio; fornire all’organismo quello che serve per farlo funzionare insieme a quello che può servire per farlo funzionare meglio, può rivelarsi estremamente utile nel supporto di una piena funzionalità, alla base di uno stato di benessere ed efficienza.