Lo sapevi che in Italia ogni anno si registrano 3.000 casi di bronchite su 100.000 persone?
Questo significa che circa il 5% della popolazione generale (2.950.000 persone) sperimenta un episodio di bronchite acuta ogni anno.
L’8,5% della popolazione italiana (circa 5.000.000 di persone) è interessata da bronchite cronica.
Il 90% delle persone affette da bronchite si rivolge al medico o farmacista per ricevere un consiglio sul trattamento, volendo risolvere o quanto meno attenuare il fastidio.
Ma che cosa è la tosse?
La tosse è un meccanismo di difesa che, fisiologicamente, ha due finalità distinte:
- Impedire l’ingresso in trachea di materiale estraneo.
- Mantenere libere le vie aeree inferiori.
Quanti tipi di tosse ci sono?
- tosse secca, non accompagnata da espettorato, che nella maggior parte dei casi insorge a causa di stimoli esterni
- tosse produttiva o grassa, accompagnata da espettorato
Può essere, inoltre:
- acuta: se dura meno di 3 settimane;
- subacuta: se dura tra le 3 e le 8 settimane;
- cronica: se dura più di 8 settimane all’anno per almeno 2 anni di seguito
Quali sono le cause della tosse?
- Irritazione da agenti irritanti come fumo, polvere, inquinamento o corpi estranei
- Disidratazione della mucosa da aria troppo secca
- Ambientali come alterazioni del microclima
- Climatiche da variazioni di temperatura o di umidità
- Di origine virale o battericacome nel caso di influenza e raffreddore comune, oppure nei casi di bronchite e polmonite
- Allergiche
- Tosse da reflusso gastroesofageo
- Tosse secondaria ad altre patologie
La tosse secca
Ha lo scopo di impedire l’ingresso in trachea di particelle solide o liquide.
È causata dalla stimolazione meccanica di recettori posti sulle mucose attorno all’epiglottide.
Per impedire l’entrata in trachea di parti solide o liquide durante la deglutizione del cibo, l’epiglottide si piega a chiudere l’accesso alla trachea, se questa chiusura non è immediata o completa, alcune particelle vanno a toccare dei recettori meccanici posti presso l’imbocco della trachea.
Anche nel corso di una aspirazione possono arrivare in gola particelle estranee come briciole, moscerini e simili, che provocano la stessa risposta.
La stimolazione dei recettori meccanici determina la partenza di un segnale nervoso verso il centro della tosse posto nel midollo allungato.
Il centro della tosse, che è parzialmente sotto controllo volontario, valuta l’opportunità di
intervenire; se sì, invia segnali ai muscoli toracici e all’epiglottide per cui l’epiglottide chiude la trachea e i muscoli toracici si contraggono; si crea così all’interno dei polmoni una pressione;
l’epiglottide si apre di colpo e la pressione si scarica con un colpo di tosse producendo un violento flusso che soffia via il materiale estraneo.
La tosse irritativa
Quando l’aria esterna viene inspirata, passa sulle mucose faringee e, soprattutto se è secca, tende a disidratarle; in condizioni normali, il flusso della saliva è sufficiente a tenerle idratate compensando l’evaporazione ma quando le mucose orofaringee sono disidratate, lo stimolo tussigeno parte anche se non c’è alcun corpo estraneo da rimuovere e i colpi di tosse continuano quindi a ripetersi.
Lo stesso accade se le mucose sono irritate, ad esempio dal fumo o da un virus. Si genera così una tosse secca, stizzosa e non produttiva.
La tosse grassa
L’aria che entra con il respiro attraverso le vie aeree superiori viene avviata dalla trachea verso i due bronchi e di lì si suddivide tra la rete di bronchioli, al termine di ognuno dei quali si trovano i
grappoli di alveoli polmonari. Questi sono avvolti da una fitta rete di capillari percorsi dal sangue venoso proveniente dal cuore.
L’aria esterna è quindi separata dal sangue soltanto da alcune sottili membrane che permettono gli scambi gassosi: l’ossigeno dell’aria inspirata va ad ossidare l’emoglobina del sangue ed in cambio l’anidride carbonica viene scaricata dal sangue nell’aria che sarà espirata.
Nell’aria che viene inspirata però non ci sono solo i gas ma è presente anche il pulviscolo atmosferico che si deposita nei polmoni con una sua carica batterica.
Data la delicatezza dell’ambiante polmonare, è chiaro che il pulviscolo entrato nei polmoni va
continuamente eliminato.
Provvedono a ciò il muco bronchiale ed il sistema ciliare che rivestono le pareti bronchiali.
Il muco è una soluzione di mucoproteine (mucine) in acqua; le mucine sono dotate di molti ponti
disolfuro che collegando le une alle altre rendono viscosa la loro soluzione.
Il sistema ciliare è costituito da un tappeto di cellule munite di ciglia che si muovono in maniera coordinata e spingono il muco verso l’alto.
Il pulviscolo che è entrato nei polmoni si attacca al muco e viene con esso trasportato dal movimento ciliare verso i bronchi poi verso la trachea per risalire fino all’esofago ed essere deglutito.
Quando il meccanismo di trasporto è alterato si formano degli accumuli di muco che ostacolano il passaggio dell’aria e vanno rimossi. Il sistema dei barocettori rileva l’ostacolo e lo segnala al centro della tosse che risponde con il colpo di tosse per espellere l’ostacolo.
Il sistema di trasporto del muco può essere alterato per varie ragioni:
- il sistema ciliare è indebolito, ad esempio da un’infezione virale, e non riesce a spostare verso l’alto il muco che così si accumula; in questo caso il colpo di tosse sarà efficace e porterà all’espulsione del muco;
- la parete bronchiale è infiammata (ad esempio in una malattia da raffreddamento) e pertanto ha aumentato la secrezione di acqua; il muco è così diventato più abbondante ma anche più fluido per cui le ciglia non riescono a fare presa e a spingerlo contro gravità: il muco riscivola giù e si accumula in basso. Anche in questo caso il colpo di tosse sarà efficace nel liberare le vie aeree;
- in via di risoluzione della malattia da raffreddamento, la secrezione di acqua tende a normalizzarsi ma talvolta la sua riduzione è eccessiva; si forma così un muco scarso ma molto viscoso che una tosse ripetuta riuscirà ad eliminare.
Come si può intervenire con lo stile di vita?
Le mucose vanno reidratate e protette, compito che normalmente e svolto dalla saliva, quindi
possiamo:
- somministrare acqua: l’efficacia è limitata nel tempo perché l’acqua non rimane sulle mucose;
- stimolare la salivazione con l’assunzione di caramelle, meglio se naturali e senza zucchero.
Quali Nutraceutici possono aiutarci?
La Piantaggine
La Piantaggine (Plantago lanceolata) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, ha proprietà bechiche, espettoranti, antibatteriche, antinfiammatorie e astringenti ed è indicata per le infiammazioni della gola e delle vie respiratorie in genere, come tosse, catarro bronchiale, bronchite cronica, raffreddore da fieno, sinusite, e per le infiammazioni delle mucose della bocca e dell’apparato urogenitale.
Può essere utilizzata sotto forma di infuso o decotto, anche associata ad altre piante balsamiche ed espettoranti oppure in estratto fluido, o in sciroppo, per calmare la tosse e sciogliere il catarro, e come coadiuvante lenitivo e antinfiammatorio in caso di pertosse e asma bronchiale. Le mucillagini contribuiscono all’azione lenitiva stratificandosi sulle pareti delle mucose bronchiali, proteggendole così da ulteriori aggressioni.
L’ Edera
La comunissima edera, Hedera helix, dispone di moderni studi sperimentali e clinici.
Le proprietà irritanti delle saponine conferiscono alla droga proprietà mucolitiche, cui si accompagna un effetto spasmolitico e broncodilatatorio, per azione sui recettori beta 2-adrenergici
Studi più datati hanno evidenziato per le saponine dell’edera anche proprietà antibatteriche.
Una miscela di saponine ha dimostrato proprietà antibatteriche verso batteri Gram positivi (Staphylococcus spp, Enterococcus spp., Streptococcus spp.) e contro batteri Gram negativi (Pseudomonas spp., E. coli, Proteus vulgaris); tali proprietà si sono confermate studiando l’estratto delle foglie di edera, in grado di inibire la crescita di batteri, quali Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. Ha mostrato inoltre attività antifungina, dimostrata anche in studi in vivo, e attività antivirale.
Vari studi clinici confermano l’efficacia dei preparati a base di edera nel trattamento della tosse.
L’Erisimo
L’erisimo (Sisymbrium officinale o Erysimum officinale) è una pianta della famiglia delle Brassicaceae. Noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche, l’erisimo è utile per disturbi alle corde vocali e infiammazioni dell’apparato respiratorio.
Vanta un’azione antinfiammatoria, bechica (che aiuta a combattere la tosse) ed emolliente sulle vie respiratorie.
Tali proprietà sono date dalla presenza di mucillaggini, flavonoidi e composti solforati.
Utilizzato con successo in caso di:
- Raucedine.
- Afonia (perdita momentanea della voce).
- disfonia (abbassamento della voce).
- infiammazioni della gola quali: laringiti, faringiti e tracheiti.
La pianta è chiamata infatti “erba dei cantanti” proprio in virtù di queste proprietà dell’erisimo utili per trattare disturbi che si presentano in seguito a uno sforzo delle corde vocali.
Altea
L’Altea (Althaea officinalis) oggi è molto usata sia nella medicina popolare sia in preparati moderni.
Questa pianta medicinale è conosciuta per le sue proprietà lenitive ed emollienti, dovute principalmente all’elevato contenuto di mucillaggini in radici e foglie. Svolge un’azione decongestionante del cavo orale e delle vie respiratorie in generale ed è quindi un espettorante e sedativo per forme influenzali, raffreddore con catarro e attacchi di tosse.
Diversi studi hanno valutato l’impressione e la soddisfazione dei consumatori circa l’efficacia e la tollerabilità di preparati a base di Altea nella tosse secca e nei fastidi a livello di cavo orale e faringe.
Come utilizzare i nutraceutici per difenderci dal fastidioso ed irritante protrarsi della tosse?
La natura ci viene incontro, fornendoci straordinarie soluzioni che, scientificamente possiamo elaborare e mettere in sinergia tra loro sottoforma di sciroppi, per donare sollievo e benessere a bambini e adulti in caso di bronchiti, tosse secca o grassa, infiammazione acuta cronica e subcronica alle vie aeree superiori.
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- multipla valenza per tosse grassa e secca e cronica;
- rapido sollievo alla sindrome da raffreddamento;
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In caso di:
- Sindrome da raffreddamento.
• Bronchiti acuti o croniche.
• Tosse secca.
• Tosse grassa.
• Riniti.
• Raucedine (afonia e disfonia)
Edera
L’estratto d’edera presenta composti bioattivi come i fenoli e le saponine triterpeniche che esercitano un’azione antitussiva, espettorante e broncospasmolitica.
Piantaggine
La piantaggine vanta un’ultrasecolare utilizzo in diversi contesti fisiopatologici. L’estratto vegetale, annovera la presenza di numerosi attivi tra cui monoterpeni iridoidi, mucillagini, flavonoidi dalle proprietà antinfiammatorie, prevalentemente a carico delle vie respiratorie, antitussive ed espettoranti che la rendono particolarmente utile anche in caso di infiammazioni a carico delle mucose orali o faringiti.
Erisimo
Il Sisymbrium offincinale, sembra possedere proprietà terapeutiche specialmente nel contesto fisiopatologico della afonia e raucedine, a tal punto d’essere definita nelle tradizioni popolari come “l’erba dei cantanti”. Viene utilizzata per malattie del tratto respiratorio come laringite, faringite, tosse, raffreddore comune e mal di gola. È riconosciuta anche una spiccata attività antinfiammatoria.
Miele
Il miele contiene polifenoli di varia natura (flavonoidi e acidi fenolici) che esercitano un’attività antiossidante.
Il miele contribuisce a fluidificare le secrezioni, svolgendo anche una funzione antibatterica. Grazie alla sua componente zuccherina, in caso di scarso apporto di nutrienti dovuto a poco appetito, tipico di situazioni febbrili contribuisce ad apportare un significativo sostegno energetico.
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