Regolare i livelli plasmatici di colesterolo si può grazie agli estratti di berberina…
Si perde nella notte dei tempi l’uso di estratti da radici e rizomi di varie piante, molto diverse tra loro e con habitat totalmente differenziato.
L’arbusto del Coptis Chinensis (India e Cina) e del Crespino Europeo (Berberis volgaris) e il grande albero del Nord America (Hydrastis Canadensis) sono però accomunati dalla presenza nella corteccia e nelle parti ipogee di notevoli quantità di alcaloidi amari del tipo isochinolinico (in particolare da Berberina).
La grande famiglia degli alcaloidi è caratterizzata:
- dalla presenza di gruppi amminici (NH2) che rendono le sostanze basiche e poco o nulla solubili,
- dall’avere alcune molecole tipiche (però spesso piuttosto diverse tra loro) come basi strutturali
- dall’avere un altissimo effetto sul metabolismo animale, tale da essere utilizzata come medicinali ma con potenziali e notevoli rischi di tossicità.
Sia gli indiani del Nord America, che le popolazioni di India e Cina hanno utilizzato gli estratti da Idraste e da Coptis per le alte funzioni disinfettanti e antibiotiche della Berberina impiegandoli nella disinfezione intestinale e delle vie urinarie.
In tempi recenti la berberina ha avuto grande rilievo nella preparazione di soluzione per trattare il Tracoma oculare e in altro campo per le applicazioni antitumorali, specialmente per i tumori cerebrali, dove si è dimostrata capace di distruggere il 91% delle cellule proliferative e nel contempo di attivare l’immunomodulazione con alta produzione di globuli bianchi.
Ma l’effetto terapeutico che ha colto il maggior interesse in ogni parte del mondo è venuto dalle applicazioni seguenti una ricerca dell’Università di Shiangai nel campo del controllo del colesterolo e dei trigliceridi.
Quali dosi di berberina assumere
La somministrazione giornaliera di 750 > 1000 mg, divisa in due dosi, ha ridotto in tre mesi del 29% il tasso ematico di colesterolo per un grandissimo numero di soggetti con patologia di ipercolesterolemia; in particolare la quasi totalità della riduzione è riferita al colesterolo LDL, il vero nemico delle nostre arterie.
Gli effetti collaterali
Di grande importanza è pure la quasi totale assenza di effetti collaterali, in generale piuttosto attesi come conseguenza di somministrazioni prolungate di alcaloidi: la Berberina sia per l’alto livello della dose letale su animali che per il controllo, ormai ventennale, sugli effetti avversi nelle somministrazioni continue, si è dimostrata un alcaloide atipico, per la notevole sicurezza d’uso e per la bassissima tossicità.
Le dosi giornaliere ammesse per gli integratori alimentari sono di 500 mg, cui affiancare dosi ridotte di statine vegetali e protezione con Coenzima Q10 per ottenere un controllo virtuoso nei riguardi dei rischi più insidiosi e diffusi per il nostro sistema cardio-circolatorio.