magazine

Il Blog di Nutrifarma

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Tempo di lettura: 10 min

Affronta la menopausa con serenità

Tempo di lettura: 10 min

Menopausa: le problematiche più comuni

 

Per menopausa si intende il periodo della vita della donna in cui termina l’età fertile e scompaiono definitivamente le mestruazioni.
Nella maggior parte dei casi si presenta intorno ai 50 anni (con un intervallo di normalità tra i 45 ed i 55 anni).
Si entra “ufficialmente” in menopausa dopo l’interruzione del ciclo mestruale per 12 mesi.

Nei 5-8 anni che precedono la menopausa il patrimonio follicolare si esaurisce e l’ovaio subisce un lento declino, divenendo sempre più piccolo e atrofico.
Rispetto agli altri organi, l’ovaio ha infatti un tempo di vita dimezzato, probabilmente al fine di tutelare il genere femminile dall’alto rischio di patologia associato a gravidanze in età avanzata.
La mancata maturazione dei follicoli si manifesta con una sensibile diminuzione dell’attività endocrina, segnalata dalla brusca caduta dei livelli ormonali misurabili nel sangue, quali estrogeni, androgeni, inibina B e ormone antimulleriano e dalla scomparsa della produzione ciclica di progesterone.
In risposta a tale disequilibrio e nel tentativo di promuovere la crescita follicolare, l’ipofisi aumenta la sintesi e il rilascio delle gonadotropine FSH, ma senza esito, poiché le poche centinaia di follicoli rimasti non sono più sufficienti a organizzare il ciclo mestruale.

A seconda dell’età di esordio si definisce:

• Precoce quando inizia prima dei 40 anni
• Prematura quando inizia prima dei 45 anni
• Tardiva quando si verifica dopo i 55 anni

La menopausa è in genere spontanea ma esiste anche una forma di “menopausa artificiale” causata da interventi chirurgici, trattamenti antitumorali, agenti infettivi, chimici, o malattie metaboliche, difetti enzimatici o meccanismi autoimmuni, che spesso coinvolgono surrene e tiroide, oltre che l’ovaio.

Fattori che ne influenzano l’esordio:

• Fattori ereditari: le figlie tendono a manifestarla alla stessa età delle proprie madri
• Fattori etnici: le donne africane entrano in menopausa prima e le giapponesi dopo rispetto alle donne europee, mentre le donne italiane entrano in menopausa in media intorno ai 51 anni
• Fattori comportamentali: l’abitudine al fumo anticipa di 1-3,5 anni l’età della menopausa perché esercita un effetto tossico sull’ovaio, distruggendo una rilevante quota di follicoli
• Lunghezza del ciclo mestruale: un ciclo lungo, e dunque un’ovulazione meno frequente, implica un consumo minore di follicoli e una riserva più duratura, per cui tende a ritardare la menopausa.

Una donna italiana oggi ha un’aspettativa di vita di 84,6 anni, il che significa che all’arrivo della menopausa (tra i 45 e i 55 anni) ha quasi 30 anni di vita attiva di fronte a sé.
La donna in menopausa può avere figli giovani o giovanissimi ed è spesso ancora nel pieno della vita lavorativa.
La menopausa quindi non è più sinonimo esclusivo di invecchiamento.
Eppure la menopausa per tante italiane è ancora considerata una fase negativa della vita, infatti il 61% afferma di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale.

Pre-menopausa, peri-menopausa e post-menopausa

il periodo di avvicinamento alla menopausa viene diviso in più fasi:

• pre-menopausa: ha una durata variabile ed è caratterizzato dall’iniziale perdita della fertilità, anche in presenza di cicli mestruali quasi regolari. In tale periodo, i livelli plasmatici dell’inibina B diminuiscono e quelli ematici di FSH sono più elevati all’inizio del ciclo perché il patrimonio follicolare non è più valido. Anche i livelli degli estrogeni si modificano progressivamente fino ad arrivare all’assenza di ovulazione con deficit del progesterone.
• peri-menopausa: termine che copre un periodo lungo e un ampio spettro di cambiamenti sia fisici che psicologici, della durata di circa 5-7 anni, si estende dal periodo di completa fertilità al primo anno successivo alla scomparsa definitiva del flusso mestruale e il suo inizio mostra un’evidente correlazione con l’esordio della menopausa stessa. Si manifesta una riduzione di estrogeni e progesterone e un aumento notevole di gonadotropine ipofisarie (FSH e LH)
• post-menopausa: la post-menopausa è il periodo di vita che intercorre tra la menopausa e l’inizio della senilità, che inizia in media verso i 65 anni d’età. Questa fase della vita inizia dopo circa 12 mesi dall’ultimo ciclo mestruale ed è caratterizzata da un ulteriore aumento di FSH e LH e definitiva diminuzione degli estrogeni. La differenza più marcata fra la perimenopausa e la postmenopausa è la riduzione dei principali sintomi menopausali affrontati nella fase di transizione.

I sintomi della menopausa

Le Vampate:

Le vampate sono il sintomo che maggiormente caratterizza la menopausa: per vampata si intende una sensazione soggettiva di calore improvvisa, transitoria, diffusa a livello del torace, viso, testa, accompagnata da arrossamento cutaneo e sudorazione.
Le vampate rappresentano una vasodilatazione indotta da un’alterazione del centro termoregolatore situato nell’ipotalamo.
Si manifestano con una sensazione di calore crescente al torace e al volto accompagnata da rossore e sudorazione, e seguita da una sensazione di raffreddamento con eventuali brividi, di alcuni minuti di durata. Quando si manifestano di notte, le vampate di calore possono comportare risvegli improvvisi con sudorazione, e contribuire a possibili maggiori difficoltà nel prendere sonno o al risveglio mattutino precoce (insonnia).

Irritabilità e insonnia

Spesso le donne in menopausa fanno i conti con problemi legati al sonno, alla stanchezza ed all’irritabilità.
Non sono però da sottovalutare alcuni disagi di natura psicologica, piuttosto frequenti durante la menopausa:
• Depressione
• Ansia
• Attacchi di panico
• Difficoltà di concentrazione
• Calo del desiderio sessuale.

Questo accade perché la carenza di estrogeni dopo la menopausa accelera l’invecchiamento cerebrale e la vulnerabilità psichica: in questo modo, le funzioni che regolano il generale senso di benessere tendono progressivamente ad impoverirsi.

Pelle e articolazioni

A causa della carenza di estrogeni, nei primi 5 anni che seguono la menopausa, il collagene si riduce di circa il 30% creando delle problematiche in vari organi e apparati.
Il derma si trova a disporre di meno collagene, perde di elasticità, quindi la pelle in menopausa tende a diventare secca e sottile.
Alla scarsità di collagene potrebbero essere ricondotti anche i dolori ossei e articolari, che compaiono dopo la menopausa, e certamente le alterazioni a livello dei tessuti genitali.
Il collagene e lo spessore cutaneo si riducono con l’invecchiamento, ma in menopausa la perdita è accentuata: è più rapida nei primi anni dopo la menopausa e ben il 30% del collagene della pelle è perso nei primi 5 anni dopo la menopausa causando una varietà di sintomi.
C’è una relazione tra contenuto di collagene, spessore della cute e densità ossea.
Effetti della riduzione del collagene

• Artralgie
• Atrofia e retrazione gengivale
• Riduzione dell’osso alveolare
• Perdita elasticita’ della cute
• Secchezza della lingua e del cavo orale
• Occhi secchi e arrossati
• Bruciore, secchezza, arrossamento vaginale

Aumento del peso

E’ molto frequente la tendenza a prendere peso in eccesso, con una distribuzione disarmonica sul corpo: è una conseguenza della perdita di massa muscolare e dell’aumento di tessuto grasso. Tipicamente, durante la menopausa aumentano la circonferenza della vita e l’adiposità addominale.
La perdita progressiva di massa muscolare rende più difficile anche bruciare calorie durante le attività fisiche pertanto aumenta la tendenza ad ingrassare.
Il calo degli estrogeni, endocrine generali e la riduzione del metabolismo basale rendono più difficile perdere peso e combattere i depositi di grasso sul corpo.

Osteoporosi

Al di sopra dei 45 anni le cellule che formano l’osso nuovo sono più lente di quelle che rimuovono l’osso: il risultato può essere il declino della massa ossea ed il conseguente sviluppo dell’osteoporosi. Un osso normale è denso e forte, quello osteoporotico si assottiglia, aumentando le probabilità di frattura.

Come gestire gli effetti negativi della menopausa?

Attività fisica costante

Una corretta e costante attività fisica ha molteplici effetti benefici:

• Stimola il rimodellamento osseo
• Stimola la produzione endogena di collagene
• Favorisce il benessere delle articolazioni
• Sostiene e aumenta la massa muscolare
• Favorisce il mantenimento della forma fisica
• Favorisce il buonumore e diminuisce ansia e depressione
• Diminuisce la probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari

E’ fondamentale ricordare che la massa muscolare correla strettamente con uno stato di buona salute, è quindi importante alternare una attività fisica aerobica per favorire il benessere cardiovascolare, ad una attività contro resistenza, per favorire il mantenimento della massa muscolare. Infatti il tessuto muscolare è un tessuto metabolicamente molto attivo, che permette un buon consumo calorico anche a riposo.

Alimentazione corretta e leggermente ipocalorica

Specialmente nel periodo di transizione, ma queste indicazioni sarebbero sempre valide per tutta la popolazione in qualsiasi momento della vita, sarebbe preferibile una alimentazione leggermente ipocalorica, varia ed equilibrata, che comprenda:

• Alimenti contenenti calcio e vitamina D, per promuovere il benessere osseo
• Antiossidanti presenti in frutta e verdura di diversi colori
• Vitamina C, fondamentale per la sintesi di collagene
• Un buon apporto proteico, per sostenere la massa muscolare
• Un buon apporto di acidi grassi mono e poliinsaturi, per il benessere cardiovascolare
• Un buon apporto di fibre, per controllare l’assorbimento di zuccheri e grassi e per favorire il benessere intestinale

Integratori e Nutraceutici

 

Angelica: I prodotti che si ottengono dalla radice e dai frutti di questa pianta vengono consigliati per l’amenorrea, nei periodi di flusso irregolare e per alleviare crampi mestruali ed i sintomi della menopausa.
Dal punto di vista farmacologico, tali effetti sarebbero associati alla presenza di fitoestrogeni, sostanze che mimano l’azione degli ormoni femminili, ma che agiscono in maniera decisamente più blanda.

Trifoglio rosso: Il trifoglio rosso appartiene alla famiglia dei legumi ed è noto per essere un prezioso alleato in menopausa. Questo è dovuto alla presenza dei flavonoidi, dalla potente azione antiossidante, e degli isoflavoni, che assomigliano agli estrogeni sia per l’aspetto strutturale che funzionale.
Il trifoglio rosso è anche ricco di minerali (cromo, magnesio, calcio, silicio, fosforo), potassio e vitamine (niacina, tiamina e vit. A, B12, E, K, C), che contribuiscono al benessere generale dell’organismo.
Il trifoglio rosso è in grado di ridurre i sintomi tipici della menopausa grazie ad un’azione simile a quella degli estrogeni aiuta a contrastare i disturbi tipici della menopausa, in particolare:

• vampate di calore
• disturbi del sonno
• tachicardia
• mal di testa
• sbalzi d’umore
• secchezza vaginale

Cimicifuga: I componenti più significativi della pianta sono i glicosidi triterpenici (acteina, 27-deossiacteina, cimifugoside), gli acidi fenolici (caffeico, fukinolico ed isoferulico), gli alcaloidi chinolizidinici (citisina, metilcitisina), i flavonoidi e le resine (cimicifugina) per un 15-20%.
Il meccanismo d’azione non è ancora ben chiaro, anche se gli studi più recenti sembrano evidenziare un’attività a livello cerebrale. Nello specifico, hanno evidenziato come il fitocomplesso della Cimicifuga, e alcuni composti specifici sembrino collaborare nel contrastare i diversi sintomi della menopausa, regolando le concentrazioni di specifiche sostanze presenti nel cervello (coinvolte nella regolazione della via della Dopamina, della Serotonina, GABA-ergica e µ-oppioide) che vengono modificate dalle alterazioni ormonali tipiche della menopausa.
Tali alterazioni a livello cerebrale sono legate all’insorgenza dei sintomi tipici di questa fase della vita.
Ad esempio, ricordiamo che alterazioni nella concentrazione di Serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore, e Noradrenalina, non solo favoriscono ansia, irritabilità e tendenza alla depressione nelle donne in menopausa, ma possono essere associate ad anomalie della termoregolazione corporea, favorendo l’insorgere di vampate di calore e sudorazioni notturne, così come un aumentato appetito
Agnocasto: La parte utilizzata per scopi fitoterapici è il frutto maturo ed essiccato della pianta, delle bacche di colore nero-rossastro contenenti quattro semi, mentre i suoi componenti principali sono oli essenziali, alcaloidi, flavonoidi e iridoidi. Grazie al suo fitocomplesso l’agnocasto in menopausa è largamente efficace.
L’azione dell’Agnocasto è data dalla somma dei principi attivi.
Il suo meccanismo ormonale avviene nel lobo anteriore dell’ipofisi, in cui inibisce la produzione di prolattina con la stimolazione di LH (ormone luteinizzante), modificandone i livelli ematici.

Vitamina D: La funzione biologica della vitamina D è quella di aumentare l’assorbimento intestinale di minerali come calcio, fosforo e magnesio, e di regolare il metabolismo osseo e il sistema immunitario.
Le 2 più importanti forme di questa vitamina sono:
1. Vitamina D2 (ergocalciferolo): di origine vegetale e prodotta dalle piante
2. Vitamina D3 (colecalciferolo): prodotta dai mammiferi
Il calo di estrogeni che avviene dopo la fine del periodo fertile, infatti, comporta anche una riduzione di calcio che si fissa nelle ossa, che risultano così più fragili ed a rischio di fratture.
Inoltre, studi scientifici ci mettono sempre più in guardia sullo stretto rapporto tra carenza di vitamina D e l’aumento del rischio di sviluppo di malattie come il diabete, l’ipertensione o l’eccesso di colesterolo presente nel sangue.
È ormai noto il legame tra la presenza di vitamina D e la produzione di un ormone steroide estrogeno chiamato estradiolo, importante per il benessere della donna durante il periodo della menopausa.
Collagene: L’assunzione di collagene stimola la rigenerazione del tessuto cartilagineo aumentando la sintesi dei suoi composti e riduce i disturbi articolari.
Il collagene è l’elemento strutturale primario di ossa, cartilagini, tendini e legamenti; favorisce il recupero e previene artrosi e osteoporosi. Il collagene idrolizzato viene velocemente assorbito a livello intestinale e arriva ai tessuti dove svolge un importante ruolo strutturale, inoltre grazie alla sua interazione con le placche di Peyer è in grado di stimolare la produzione endogena di collagene avendo così una doppia funzione benefica.

Dove possiamo trovare questi componenti?

 

ESTROGREEN è indicato per la donna nel periodo pre-climaterico, contiene angelica (dong quai), trifoglio rosso e cimicifuga che aiutano a contrastare i disturbi della menopausa, combinati con passiflora, utile per un fisiologico effetto rilassante, e agnocasto, utile per contrastare i disturbi del ciclo mestruale.

VITA D 200 UI

COLLAGENIAL 5000 è un integratore alimentare di collagene idrolizzato marino, acido ialuronico, resveratrolo e vitamine in fiale già pronte per essere bevute, al fresco gusto di mela verde.
In particolare la vitamina C contribuisce alla normale formazione del collagene per la normale funzione della pelle e insieme allo zinco contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.
Niacina e biotina contribuiscono al mantenimento della pelle normale.
COLLAGEN NUTRIPEP è un integratore alimentare di collagene bovino idrolizzato, acido ialuronico, zinco e vitamina C.

Il prodotto è in polvere idrosolubile, senza alcun zucchero aggiunto e senza alcun gusto. Si presta, quindi, per essere sciolto in bevande fredde o calde di qualsiasi gusto e preferenza. Il prodotto consente un dosaggio giornaliero di 10 g/die di collagene. Garantisce un trattamento di benessere per la pelle.

 

Dott.ssa Sara Bernardi

Biologa Nutrizionista e Farmacista

 

Bibliografia:

 

Menopausal Symptoms and Their Management.

Santoro N, Epperson CN, Mathews SB.Endocrinol Metab Clin North Am. 2015 Sep;44(3):497-515. doi: 10.1016/j.ecl.2015.05.001.

 

The Menopausal Transition.

Bacon JL.Obstet Gynecol Clin North Am. 2017 Jun;44(2):285-296. doi: 10.1016/j.ogc.2017.02.008.PMID: 28499537 Review.

 

Menopause transition: Physiology and symptoms.

Talaulikar V.Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2022 May;81:3-7. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2022.03.003. Epub 2022 Mar 16.PMID: 35382992 Review.

 

Managing menopausal vasomotor symptoms in older women.

Stuenkel CA.Maturitas. 2021 Jan;143:36-40. doi: 10.1016/j.maturitas.2020.08.005. Epub 2020 Aug 26.PMID: 33308634 Review

 

Effects of different physiotherapy modalities on insomnia and depression in perimenopausal, menopausal, and post-menopausal women: a systematic review.

Lialy HE, Mohamed MA, AbdAllatif LA, Khalid M, Elhelbawy A.BMC Womens Health. 2023 Jul 8;23(1):363. doi: 10.1186/s12905-023-02515-9.PMID: 37422660

 

Botanicals and Their Bioactive Phytochemicals for Women’s Health.

Dietz BM, Hajirahimkhan A, Dunlap TL, Bolton JL.Pharmacol Rev. 2016 Oct;68(4):1026-1073. doi: 10.1124/pr.115.010843.PMID: 27677719


Danggui Buxue Tang (Astragali Radix and Angelicae Sinensis Radix) for menopausal symptoms: A review.

Lin HQ, Gong AG, Wang HY, Duan R, Dong TT, Zhao KJ, Tsim KW.J Ethnopharmacol. 2017 Mar 6;199:205-210. doi: 10.1016/j.jep.2017.01.044. Epub 2017 Feb 2.PMID: 28163116

 

A systematic review of herbal medicinal products for the treatment of menopausal symptoms.

Huntley AL, Ernst E.Menopause. 2003 Sep-Oct;10(5):465-76. doi: 10.1097/01.GME.0000058147.24036.B0.PMID: 14501609

 

Pharmacological and therapeutic properties of the Red Clover (Trifolium pratense L.): an overview of the new finding.

Mohsen A, Fatemeh K, Leila N, Mona P, Mohammad Z, Mozafar K.J Tradit Chin Med. 2021 Aug;41(4):642-649. doi: 10.19852/j.cnki.jtcm.20210324.001.PMID: 34392659

 

Black cohosh (Cimicifuga spp.) for menopausal symptoms.

Leach MJ, Moore V.Cochrane Database Syst Rev. 2012 Sep 12;2012(9):CD007244. doi: 10.1002/14651858.CD007244.pub2.PMID: 22972105

 

Comparison of Vitex agnus-castus Extracts with Placebo in Reducing Menopausal Symptoms: A Randomized Double-Blind Study.

Naseri R, Farnia V, Yazdchi K, Alikhani M, Basanj B, Salemi S.Korean J Fam Med. 2019 Nov;40(6):362-367. doi: 10.4082/kjfm.18.0067. Epub 2019 May 9.PMID: 31067851

 

 

Association of collagen type I alpha 1 +1245G/T polymorphism and osteoporosis risk in post-menopausal women: a meta-analysis.

Wu J, Yu M, Zhou Y.Int J Rheum Dis. 2017 Jul;20(7):903-910. doi: 10.1111/1756-185X.13052. Epub 2017 Mar 5.PMID: 28261929

 

Skin ageing.

Calleja-Agius J, Muscat-Baron Y, Brincat MP.Menopause Int. 2007 Jun;13(2):60-4. doi: 10.1258/175404507780796325.PMID: 17540135

Gli ultimi articoli

Coenzima Q10 antiossidante

Tempo di lettura: 3 min Il costante rifornimento di energia è una condizione essenziale al funzionamento dell’organismo che, con svariati processi, utilizza le diverse sostanze

Leggi di più