Problematiche articolari: come prevenire le infiammazioni

13 Gennaio 2019
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Scopriamo come alleviare le problematiche articolari con gli estratti vegetali.

Le problematiche articolari sono fenomeni piuttosto frequenti, che a diverso titolo e in diversa misura possono colpire la stragrande maggioranza della popolazione nel corso della vita.

Ma per poter comprendere meglio la base di questa tipologia di problematiche occorre fornirne una definizione più precisa. Le articolazioni possono essere definite semplificando il tutto come elementi giunzionali tra 2 capi ossei interconnessi da tessuto connettivo che garantiscono a seconda dei casi un diverso grado di mobilità.

Struttura delle articolazioni

Da questo è possibile comprendere come le articolazioni siano strutture piuttosto complesse che devono conciliare nella maniera più semplice possibile due esigenza diametralmente opposte; la stabilità e la mobilità.

Questo viene realizzato appunto mediante l’ausilio di elementi stabilizzanti di tessuto connettivo, i cosiddetti “legamenti” ed elementi di movimento (che permettono di ridurre l’attrito” ovvero le cartilagini, strutture molto complesse formate da sostanze estremamente idratate e nella maggior parte dei casi costantemente lubrificate.

La complessità di queste strutture rende ragione sia dei suoi punti di forza (mobilità e stabilità) che dei suoi punti di debolezza correlati a tutte le situazioni in cui possono generarsi fenomeni di natura infiammatoria e/o degenerativa, dovuti per esempio a fattori quali movimenti ripetitivi, usuranti, squilibri nel carico, posture antalgiche e fenomeni autoimmunitari.

Queste situazioni possono verificarsi sia in seguito ad attività comuni, come ad esempio la pratica lavorativa, sia in seguito alla pratica sportiva.

Come prevenire le infiammazioni articolari

Esistono diverse risorse nutraceutiche in grado di favorire la prevenzione e in alcuni casi il trattamento dei disturbi articolari, intervenendo con una serie di approcci tra loro piuttosto variegati. In primo luogo è possibile, onde favorire un sollievo rapido utilizzare l’approccio antiedemigeno ed antinfiammatorio.

Gli antinfiammatori di origine vegetale

La bromelina

L’estratto di ananas, ricco in bromellina si mostra molto interessante a cagione delle notevoli proprietà antiedemigene, si tratta infatti di un enzima proteolitico in grado di favorire la risoluzione degli edemi e di agire come fattore antiaggregante piastrinico, effetti che contribuendo sinergicamente mostrano ottime capacità nel favorire la risoluzione del fenomeno infiammatorio dovuto per esempio an tendiniti, fibromiositi, distorsioni, ematomi, post-trauma.

Lo zenzero

Un’associazione particolarmente felice può essere fatta con l’estratto di zenzero, in quanto diversi autori identificano nei gingeroli (in particolare nel [6]-gingerolo) molecole in grado di agire su elementi caratterizzanti la risposta infiammatoria, come le ciclo-ossigenasi e le lipo-ossigenasi, mostrando nel contempo un effetto anticoagulante-antitrombotico sinergico a quello della bromelina.

Sulla falsa riga dello zenzero, esistono anche altri numerosi estratti vegetali in grado di esercitare un profondo effetto antinfiammatorio, come ad esempio la curcumina famosa per intervenire praticamente su tutti gli elementi della cascata infiammatoria, ma che richiede la somministrazione in particolari formulazioni (liposomiali, fitosomiali , micellari) per essere dovutamente assorbita e/o la contestuale somministrazione con estratto di pepe nero.

L’estratto di harpagophytum (o artiglio del diavolo), efficace come lo zenzero a livello delle ciclo-ossigenasi 2, oppure come l’estratto di boswellia in grado invece di intervenire efficacemente sule lipo-ossigenasi.

Completa l’azione di questi estratti antinfiammatori di origine vegetale l’acido lipoico, molecola naturalmente presente nel nostro organismo dal marcato effetto antiossidante, in grado di favorire il metabolismo energetico cellulare e quindi particolarmente utile in caso sia necessario tutelare gli elementi nervosi co-interessati da problematiche articolari come per esempio in caso di ernia del disco, sindrome del tunnel carpale, eccetera.

Visto l’approccio antinfiammatorio antiedemigeno, rimane da esaminare l’approccio “strutturale”, che ci permette fornendo le sostanze di base utilizzate dall’organismo nella sintesi della cartilagine di prevenirne il depauperamento e di favorirne l’integrità.

Si rivelano molto importati con questa finalità il sofato di condroitina e la glucosammina si dimostrano elementi fondamentali nella costituzione del tessuto cartilagineo, mostrandosi responsabili a cagione delle peculiari proprietà della resistenza della cartilagine alla compressione e del mantenimento di un corretto stato di idratazione e di lubrificazione articolare.

La loro assunzione può essere effettuata sia a scopo preventivo sia in seguito a problematica già instaurata (per esempio contestualmente ai principi antinfiammatori appena discussi) con l’intento di fornire il “materiale d’apporto” favorendo la produzione di tessuto cartilagineo.

Il metilsulfonilmetano

L’utilizzo di metilsulfonilmetano (MSM) mostra invece uno scopo “ibrido”; infatti mostrandosi una buona fonte di zinco in forma organicata (cioè) notevolmente assorbibile e quindi biodisponibile) fornisce un micronutriente utile sia nei processi di sintesi della cartilagine sia nella modulazione dei processi infiammatori.

Quindi sia che emerga la necessità di affrontare una problematica spiccatamente infiammatoria, strutturale o che siano richiesti entrambe gli approcci, in prevenzione o in trattamento, il mondo della nutraceutica mette a disposizione numerose strumenti, spendibili con diversi abbinamenti per far fronte alle necessità di ognuno.