Gli stili di vita odierni legati ad una alimentazione non sempre mirata alla qualità, fanno sì che l’acidità di stomaco sia uno dei disturbi più comuni dell’apparato digerente, infatti la Società Italiana di Gastro Enterologia dichiara che almeno il 25% degli Italiani adulti riferisce sintomi imputabili alla malattia da reflusso gastroesofageo, almeno due o più volte per settimana. Questo fastidio può presentarsi sporadicamente dopo pasti abbondanti o diventare un problema cronico, spesso accompagnato da reflusso gastroesofageo e cattiva digestione. Comprendere le cause, adottare strategie alimentari e corretti stili di vita, oltre a valutare l’uso di specifici integratori, è fondamentale per prevenire e gestire questi disturbi.
Da quali problematiche nasce l’acidità di stomaco
L’acidità di stomaco è il risultato di un’eccessiva produzione di acido cloridrico o di un’alterata funzionalità del cardias, la valvola che separa stomaco ed esofago. Alcuni fattori scatenanti includono:
- Alimentazione sbilanciata, ricca di grassi, fritti, spezie e alcool.
- Eccesso di caffeina e bevande gassate, che stimolano la secrezione acida.
- Abitudini scorrette a tavola, come mangiare troppo velocemente o in orari irregolari.
- Sovrappeso e obesità, che aumentano la pressione intra-addominale.
- Uso di farmaci (antinfiammatori non steroidei, cortisonici, alcuni antibiotici).
- Condizioni fisiologiche particolari, come la gravidanza.
La sensazione di bruciore retrosternale è il sintomo tipico, ma spesso si accompagna a gonfiore, digestione lenta, nausea o rigurgito.
Differenza e collegamenti fra acidità di stomaco e reflusso gastroesofageo
L’acidità è un sintomo, mentre il reflusso gastroesofageo (GERD) è una condizione clinica più complessa.
- Acidità di stomaco: eccessiva produzione di succhi gastrici che causa dolore o bruciore nello stomaco.
- Reflusso: risalita del contenuto gastrico verso l’esofago, dovuta al malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore.
I due fenomeni sono strettamente connessi: spesso l’acidità persistente diventa il terreno fertile per lo sviluppo del reflusso. A lungo termine, il reflusso non trattato può causare esofagite, erosioni e complicanze più serie.
Scelte alimentari: cosa preferire e cosa evitare
La dieta è uno dei pilastri della prevenzione e del sollievo.
Alimenti consigliati:
- Verdure cotte e crude non troppo fibrose (zucchine, carote, lattuga, finocchi).
- Cereali integrali e riso, meglio se in porzioni moderate.
- Carni bianche e pesce magro, cucinati al vapore o alla griglia.
- Legumi decorticati, facilmente digeribili.
- Yogurt bianco e kefir (fonti di probiotici).
- Acqua naturale, preferibilmente a temperatura ambiente.
Alimenti da limitare o evitare:
- Fritture, piatti molto grassi e cibi elaborati.
- Cioccolato, caffè, tè nero, alcolici.
- Spezie piccanti (pepe, peperoncino, curry).
- Pomodoro, agrumi e succhi molto acidi.
- Bevande gassate e zuccherate.
- Cipolla cruda, aglio, menta piperita (rilassano lo sfintere esofageo).
Mangiare poco ma spesso, masticare lentamente e non coricarsi subito dopo i pasti sono abitudini semplici ma molto efficaci.
Una nota a parte va fatta per l’Alcool, troppo spesso sottovalutato, infatti questa molecola comporta
- Riduzione del tono della valvola che separa stomaco ed esofago, facilitando la risalita dei succhi gastrici.
- Stimola le cellule parietali a produrre più acido cloridrico.
- L’alcool, specie ad alte gradazioni, ha un effetto lesivo sulle pareti gastriche ed esofagee, aggravando bruciore e infiammazione.
- Aumenta l’infiammazione generale e peggiorare i sintomi del tratto gastrointestinale.
Le bevande più problematiche sono
- Vino bianco e spumanti, in quanto molto acidi, spesso peggiorano i sintomi.
- Birra che contiene anidride carbonica (gas) e favorisce distensione gastrica e reflusso.
- Superalcolici sono tutti ad alta gradazione, quindi irritanti per la mucosa
Influenza di abitudini e stili di vita
Oltre alla dieta, molte abitudini quotidiane incidono sulla comparsa dell’acidità.
- Indumenti stretti e cinture in vita aumentano la pressione sull’addome e favoriscono il reflusso.
- Dormire completamente sdraiati subito dopo cena può facilitare la risalita dei succhi gastrici; meglio sollevare il busto di 10–15 cm con un cuscino aggiuntivo.
- Saltare la colazione o cenare molto tardi favorisce il disturbo.
- Il Fumo di sigaretta riduce la funzionalità dello sfintere esofageo inferiore e stimola la produzione acida.
Importanza dell’attività fisica e quale preferire
Il movimento regolare migliora la digestione, riduce il peso corporeo e ridimensiona la pressione addominale. Tuttavia, non tutte le attività sono adatte.
Consigliate:
- Camminata veloce, trekking leggero.
- Nuoto a ritmo moderato.
- Yoga e ginnastica posturale (alcune posizioni migliorano la funzionalità digestiva).
- Bicicletta a intensità blanda.
Da evitare subito dopo i pasti e in caso di sintomi evidenti:
- Attività molto intense (corsa veloce, crossfit, HIIT).
- Esercizi con pesi eccessivi o che prevedono forti piegamenti dell’addome.
La regolarità conta più dell’intensità, infatti per i meno sportivi bastano 30 minuti al giorno di attività moderata per favorire la salute gastrointestinale.
Correlazione fra acidità/reflusso con stress e nervosismo
Lo stress è un potente amplificatore dei disturbi gastrici. Ansia e nervosismo stimolano la secrezione di acidi e modificano la motilità gastrica. Non a caso, si parla spesso di “somatizzare nello stomaco”
Tecniche di rilassamento come respirazione diaframmatica, meditazione, training autogeno o mindfulness/yoga aiutano a ridurre il rischio di crisi acide. Anche la qualità del sonno e il rispetto dei ritmi circadiani giocano un ruolo fondamentale.
Molecole integrative più adatte
Oltre alle strategie dietetiche e comportamentali, alcune sostanze naturali e funzionali possono supportare lo stomaco:
- Alginate: formano un film protettivo che riduce il reflusso.
- Carbonato e bicarbonato di calcio/magnesio: tamponano temporaneamente l’acidità.
- Estratti di liquirizia deglicirrizinata (DGL): proteggono la mucosa gastrica.
- Aloe vera gelificata: lenitiva e protettiva.
- Zinco-carnosina: supporta la rigenerazione mucosale.
- Probiotici selezionati: riequilibrano la flora intestinale e indirettamente migliorano la digestione.
- Camomilla, melissa, zenzero: piante officinali utili come coadiuvanti.
È bene scegliere prodotti con formulazioni mirate, possibilmente certificate e di qualità, per un effetto più rapido e sicuro.
Integratori dedicati
NUTRIFARMA propone una linea di prodotti specificamente studiata per dare sollievo ai disturbi digestivi e all’acidità:
- GASTROMAAL: integratore a base di componenti lenitivi e protettivi della mucosa, ideale in caso di acidità ricorrente. Favorisce il benessere gastrico e contrasta la sensazione di bruciore.
- GASTROACID GEL: formulazione in gel pronta all’uso, ad azione immediata, con principi attivi capaci di tamponare l’acidità e creare un effetto barriera. Indicato nei momenti acuti o dopo pasti abbondanti.
- GASTRORAPID: prodotto a rapido assorbimento, pensato per dare sollievo veloce in caso di reflusso occasionale o bruciore improvviso.
Possono essere utili anche dei probiotici che possono avere una ripercussione positiva anche sul rilassamento. Fra questi
PSICOBIOTIC che è un integratore alimentare a base di fibre prebiotiche (FOS), probiotici, Bacopa monnieri e vitamine B1 e B2. Favorisce l’equilibrio della flora intestinale, il benessere mentale, il rilassamento.
Conclusioni
L’acidità di stomaco non è solo un fastidio passeggero: quando diventa ricorrente può compromettere la qualità della vita e sfociare in patologie più serie come il reflusso gastroesofageo. Prevenzione e gestione passano da una dieta attenta, da stili di vita adeguati e dal supporto di integratori mirati che possono rappresentare soluzioni pratiche e sicure per dare sollievo e proteggere lo stomaco, sempre nell’ottica di un approccio globale al benessere digestivo.


